La strumentazione ottocentesca

Il XIX secolo vide un’intensa attività scientifica a Padova, riflessa nella ricca collezione di strumenti del Gabinetto di Fisica. Furono molti gli strumenti acquistati e utilizzati in questo vivace periodo. Tra i docenti di spicco figura Salvatore Dal Negro, nominato professore di fisica sperimentale nel 1806 e attivo fino al 1839. Le sue ricerche pionieristiche sono documentate da apparati elettromagnetici e motori elettrici, tra i primi dell’epoca. Grazie ai suoi contatti con personalità della comunità scientifica italiana, come Giuseppe Zamboni e Giovanni Battista Amici, il Gabinetto si arricchì di strumenti unici, alcuni spediti direttamente dagli inventori o dai costruttori stessi.

Dopo Dal Negro, Giuseppe Belli contribuì allo sviluppo del Gabinetto di Fisica tra il 1840 e il 1843, ma fu Francesco Zantedeschi, chiamato nel 1849, a espandere significativamente la collezione, stabilendo importanti contatti con costruttori italiani ed europei. Francesco Rossetti, suo successore dal 1866, continuò ad ampliare il Gabinetto, adattando anche gli spazi per migliorare lezioni ed esperimenti.

Verso la fine del secolo, il Gabinetto di Fisica si arricchì di strumenti ideati e utilizzati da Augusto Righi, ispiratore delle ricerche di Marconi, e da Giuseppe Vicentini che, nel 1896, effettuò a Padova numerose radiografie, appena pochi giorni dopo la scoperta dei raggi X.

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